Si può ottenere
dopo aver trascorso un determinato periodo di tempo in Italia e se si è in possesso dei requisiti essenziali e discrezionali.
Attualmente, la legge prevede
due requisiti essenziali
per ottenere
la cittadinanza italiana per residenza:
1)
La residenza legale (*)
Può ottenere la cittadinanza italiana:
il cittadino
extracomunitario che ha maturato 10 anni di residenza in Italia (art. 9
lettera f Legge n. 91/1992).
Il cittadino di uno Stato membro dell’Unione Europea se risiede legalmente da almeno 4 anni in Italia
(art. 9 lettera d Legge n. 91/1992).
Gli apolidi (art. 9 lettera e Legge n. 91/1992) e i rifugiati politici (art. 16 comma 2 Legge n. 91/1992) se risiedono da almeno 5 anni in Italia.
I titolari di protezione
sussidiaria, umanitaria o speciale
, devono soddisfare la regola generale dei 10 anni di residenza legale in Italia.
Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto
legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età
(18 anni), diventa cittadino italiano se dichiara di voler acquistare la
cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data (art. 4 comma 2
Legge n. 91/1992).
(*)
Per Residenza legale si deve intendere che sia:
a)
Conforme alla normativa in materia d’immigrazione.
b)
Dimostrabile attraverso l’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente del comune di appartenenza.
In caso di cancellazione della residenza per un determinato periodo di
tempo contatta lo Studio per una consulenza in materia e verificare le possibili soluzioni.
2)
La conoscenza della Lingua Italiana
E’ necessario dimostrare la conoscenza della lingua italiana
pari al livello B1 del Quadro Comune Europeo, tramite opportuna
certificazione.
(N.B.) Sono esentati da questo requisito
solamente i possessori di permesso di
soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
In aggiunta a questi due requisiti essenziali, nella sua ampia discrezionalità in
tema di cittadinanza,
l’Amministrazione tiene conto di
altri
due
elementi di valutazione
:
• Il possesso di redditi sufficienti
Anche
se il possesso di redditi sufficienti è stato considerato
tradizionalmente un mero elemento di valutazione delle istanze,
attualmente il sistema informatico CIVES non permette l'invio delle
domande se il richiedente non riesce a dimostrare di aver avuto redditi
sufficienti durante gli ultimi 3
anni, al sostentamento di sè e della propria
famiglia. Il parametro minimo è l’importo previsto dalla legge per
l’esenzione dalla partecipazione alle spese sanitarie.
In particolare, una persona singola dovrà dimostrare di avere un reddito personale di almeno 8.263,31 EURO all’anno.
In presenza di coniuge a carico, il reddito annuo minimo è pari a 11.362,05 EURO. Inoltre, andranno aggiunti ulteriori 516,46 EURO per
ogni figlio a carico. Considerato
che ai fini del calcolo del redditi si può tener conto delle
risorse economiche di cui dispone l'intero nucleo familiare, compresi
ingressi non soggetti all'obbligo di dichiarazioni reddituali, si
invita per qualsiasi dubbio o chiarimento riguardante il
raggiungimento del requisito reddituale, a contattare lo Studio
chiedendo una consulenza. .
• Avere tenuto una buona condotta penale
In generale, il richiedente deve dimostrare di aver tenuto sempre una
buona condotta e conformarsi alle norme sociali di convivenza in
Italia e deve dimostrare di essere incensurato, ossia di
non avere precedenti penali e carichi pendenti, sia in Italia che nel
Paese di origine. In alcuni casi, è possibile ottenere la cittadinanza anche se il
richiedente non è incensurato, qualora sia intervenuta la riabilitazione
da parte del Tribunale di Sorveglianza.
Lo
Studio si può occupare del procedimento di riabilitazione presso
tutti i Tribunali di sorveglianza di Italia. La concessione della
riabilitazione per le pene comminate comporta laestinzione
di ogni conseguenza penale, civile e amministrativa
Documenti necessari per la richiesta di cittadinanza per residenza.
Si
premette che, per poter inviare la domanda, il richiedente deve prima ottenere lo SPID presso qualsiasi
ente certificatore dell'identità digitale.
La richiesta di cittadinanza italiana per residenza avviene attraverso la compilazione e l'invio telematico della domanda, sull'apposito spazio presente nel portale del Ministero dell’Interno, allegando la seguente documentazione:
►Carta di identità fronte e retro;
► Passaporto (o titolo di viaggio per rifugiati e apolidi);
►Permesso di soggiorno, per i cittadini extra UE o l'attestato di diritto al soggiorno
permanente per i cittadini comunitari. In alternativa, l'attestato di riconoscimento dello status
di rifugiato o di apolide;
►
Certificato
di nascita del paese di origine legalizzato, tradotto
in italiano e con la traduzione legalizzata dall’autorità
consolare italiana, oppure munito di apostille se il Paese fa parte
della Convenzione dell’Aja del 1961;
► Certificato
penale del paese di origine legalizzato, tradotto
in italiano e con la traduzione legalizzata dall’autorità
consolare italiana, oppure munito di apostille se il Paese fa parte
della Convenzione dell’Aja del 1961;
►Certificazione
attestante la conoscenza della lingua italiana livello B1.
Chi è in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo
periodo sono esenti dalla necessità di dimostrare la conoscenza
della lingua a livello b1. Per dubbi, chiarimenti oppure effettuare
prenotazioni per l'esame di italiano rivolgersi allo Studio.
► Documentazione
attestante il possesso di redditi sufficienti gli ultimi tre anni. In
caso di dubbio rivolgersi allo Studio.
►Ricevuta del pagamento
di € 250,00 e
marca da bollo di € 16,00 da
effettuarsi tramite PAGOPA.
Lo
Studio EPV ha maturato una vasta esperienza nell’ottenere il rispetto
da parte dell’Amministrazione dei tempi di legge per la conclusione
dei procedimenti, sia agendo nell’ambito amministrativo che, se necessario, ricorrendo alla via giudiziaria.